La morte cardiaca improvvisa, cioè quando il cuore smette improvvisamente di battere, è legata anche al prolasso della valvola mitrale, una condizione che in molti casi non causa sintomi nè richiede trattamento e che colpisce 12 persone su 1000. In chi ne soffre i lembi valvolari mitralici che regolano il flusso di sangue dall' atrio sinistro nel ventricolo sinistro sono interessati da una protrusione, o prolasso, con il risultato che non si aprono e chiudono in maniera regolare e spesso si accompagnano ad incontinenza valvolare cioè un rigurgito del sangue dal ventricolo all' atrio di sinistra. I ricercatori di quattro università australiane, guidati dal cardiologo dell'Università di Adelaide Rajiv Mahajan, hanno analizzato oltre 7600 studi e hanno trovato che il 12% delle persone che hanno sofferto di morte cardiaca improvvisa senza una chiara causa, aveva un prolasso della valvola mitrale.
"Nel corso degli anni vi sono stati diversi studi di casi che associavano il prolasso della valvola mitrale con una morte cardiaca improvvisa non spiegata, tuttavia il legame non era stato finora confermato", scrive il cardiologo nella ricerca pubblicata sulla rivista Heart. La nuova analisi conferma questo legame, aggiunge Mahajan, del Centre for Heart Rhythm Disorders dell'Università. "I dati indicano che l'incidenza di morte cardiaca improvvisa in pazienti con prolasso della valvola mitrale è significativa, con 14 casi su 1000 per anno". La ricerca ha anche identificato caratteristiche che pongono il prolasso della valvola mitrale nella categoria di alto rischio per gravi aritmie e per morte cardiaca improvvisa, aggiunge.
Anche noi nel nostro ospedale abbiamo avuto fortuna di salvare un giovane di 32 anni portatore di prolasso della valvola mitrale misconosciuto e resuscitato tre volte da morte cardiaca improvvisa post- prandiale. Il paziente mentre si divertiva dopo una cena con amici si è trovato per terra con completa perdita di coscienza e solo il tempestivo intervento del 118 che l' ha trasferito immediatamente al PS e dopo tutte le azioni tempestive con efficace controllo dell' attività elettrica cardiaca e circolatoria è stato trasferito in cardiochirurgia ove fu sottoposto ad intervento di correzione valvolare ed ora vive sereno senza alcun problema. Per prendere visione di qs caso clinico che abbiamo pubblicato (abbastanza raro per la realtà italiana) cliccare sul link.
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