Le donne che soffrono di fibrillazione atriale sono più a rischio di ictus o infarto, scompenso cardiaco e morte rispetto agli uomini che soffrono dello stesso problema.
DOPO UN ALNALISI di 4 milioni di persone
Uno studio internazionale condotto dalle università di Oxford,
Sydney, Toronto e Boston e pubblicato sul British Medical Journal, ha
rivelato che la fibrillazione atriale colpisce più il genere femminile
ed è molto più pericolosa per le donne che per gli uomini. Per
dimostrarlo hanno analizzato trenta studi, condotti su più di quattro
milioni di persone, e hanno messo in relazione la presenza di questo
problema con tutte le cause di mortalità: cardiovascolare, ictus,
infarti non mortali e scompenso cardiaco. Secondo i dati riscontrati, la
fibrillazione atriale è associata a un rischio relativo di mortalità
globale del 12 per cento in più nelle donne rispetto agli uomini. In
particolare predispone in maniera importante a ictus, eventi cardiaci
mortali e scompenso cardiaco.
Quando parliamo di fibrillazione atriale?
La fibrillazione atriale è un disturbo del ritmo cardiaco molto
diffuso. In pratica gli atri (due delle quattro cavità cardiache) non si
contraggono in sintonia con i ventricoli: il risultato è che nelle
cavità atriali si formano coaguli di sangue che possono andare in
circolo e occludere le arterie, provocando, appunto, ictus e altri
incidenti cardiovascolari. Per questo la fibrillazione atriale è
considerata un importante fattore di rischio per queste patologie e lo
confermano i dati: nel 2015 ne hanno sofferto 33,5 milioni di persone
sull’intera popolazione mondiale.
Perché le donne rischiano di più?
Non sono ancora chiare le ragioni che causano il maggior rischio per
le donne, ma gli esperti invitano a non sottovalutare questa particolare
condizione e a prestare maggiori risorse e attenzioni alla prevenzione e
al trattamento della fibrillazione atriale rivolti alla popolazione
femminile.
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