giovedì 14 maggio 2020

DIETA MEDITERRANEA ED ALIMENTAZIONE PER I CARDIOPATICI

DIETA MEDITERRANEA


Le regole base della dieta mediterranea sono:

  • sostituire il sale con le spezie

  • mangiare verdura a pranzo e a cena

  • mangiare frutta secca o frutta fresca come spuntino

  • mangiare almeno due volte a settimana legumi e uova

  • mangiare carne bianca o pesce 3 volte a settimana, sostituendo la carne rossa dalla dieta

  • usare l’olio al posto del burro

  • limitare il consumo dei formaggi

  • evitare, nei limiti del possibile, di usare cibi precotti o junk food in genere

  • consumare poco alcolico, al massimo un paio di bicchieri di vino rosso al giorno

  • bere acqua, almeno 2 litri al giorno per permettere al corpo di espellere tossine e zuccheri

  • rispettare le porzioni, senza abbondare, per mantenere le giuste calorie

  • consumare una porzione al giorno di pasta o pane, meglio se integrali, come carboidrati

  • mangiare uno yogurt magro al giorno per i fermenti lattici

  • limitare il consumo dei dolci

  • fare 5 pasti al giorno, i tre principali e due spuntini, uno la mattina e uno il pomeriggio

ALIMENTAZIONE : linee generali da seguire

Non c’è una dieta ad hoc in caso di convalescenza da malattia cardiaca, ma esistono invece delle buone regole alimentari, da mettere in pratica con regolarità e costanza, che aiutano a proteggere o a controllare il rischio di malattia. Specie per chi è reduce da una patologia cardiaca, le linee guida raccomandano di impostare una dieta che assicuri un corretto apporto di grassi, proteine, carboidrati e che elimini soprattutto le bevande alcoliche.

Per mantenere il cuore in salute è bene:

  • In caso di sovrappeso e/o obesità (circonferenza addominale superiore a 88 cm per le donne e 102 per gli uomini) impostare con il medico curante o con uno specialista una dieta a basso contenuto calorico (se si ha bisogno utile effettuare consulenza nutrizionistica).

  • Ridurre il consumo di sale. Questo significa fare attenzione non aggiungere sale alle pietanze (o limitarsi ad impiegarne al massimo 3-5 gr al giorno) già cotte e a quello già presente all’interno dei prodotti industriali, ma anche a tutte quelle sostanze che dietro altri nomi – glutammato di sodio (ingrediente principale dei dadi da brodo), benzoato di sodio (presente nelle salse, nei condimenti e nelle margarine), citrato di sodio (esaltante di sapore dei dolci, gelatine e bevande) - mascherano un ulteriore contenuto di sodio (sale).

  • Consumare con parsimonia pane e prodotti da forno (biscotti, crackers, merendine, cornetti e cereali da prima colazione) che sono una fonte importante di sale quotidianamente presente sulla tavola.

  • Evitare alimenti conservati sotto sale o sott’olio, precotti o preconfezionati e salse (come la maionese).

  • Abolire (o limitare al massimo) le bevande zuccherate, gli alcolici e superalcolici.

  • Prediligere condimenti semplici, come sughi di pomodoro o alle verdure per la pasta, e brodo vegetale per risotti, pasta o riso.

  • Preferire cotture al vapore, ai ferri, alla griglia e al cartoccio per carni e pesci; a lesso, al vapore o al forno per le verdure. Evitare in ogni modo le fritture.

  • Se si è in terapia con anticoagulanti potrebbe esservi consigliato di prestare attenzione agli alimenti ricchi di vitamina K (broccolo, cavolo, verza, crauti, cavolfiore, lattuga, insalate, cavolini di Bruxelles, soia, maionese, fegato bovino, tè verde, lenticchie, spinaci, prezzemolo).

  • Questo perchè la vitamina K svolge una blanda azione anticoagulante che si potrebbe sommare a quella dei farmaci. In ogni caso è fortemente consigliato, prima di ridurre o eliminare degli alimenti dalla dieta, consultare il medico curante.

QUALI LE FREQUENZE SETTIMANALI DI ALCUNI ALIMENTI

Non solo qualità del cibo, ma anche quantità corrette: è la seconda regola per nutrire correttamente il cuore.

Ecco i consigli come emergono da varie linee guida di associazioni scientifiche:

  • Ridurre gli insaccati e carni lavorate (mortadella, salame, salsicce, wurstel, prosciutti, bresaola...) a non più di 1 volta alla settimana

  • Se si mangia carne, privilegiare le carni bianche (pollo, tacchino, coniglio) e limitare quelle rosse ad 1-2 porzioni da 100 g a settimana.

  • Incrementare il consumo di pesce a 3-4 volte la settimana, con preferenza di pesce azzurro ad alto contenuto di acidi grassi Omega3 che inibiscono l’aggregazione piastrinica.

  • prestare attenzione al consumo di uova, che in generale per una persona sana non dovrebbe superare le 4 uova a settimana (comprese quelle presenti in alimenti preparati).

  • Preferire i grassi di origine vegetale, quali l’olio extra vergine di oliva, evitando il più possibile quelli animali (burro, lardo, strutto, panna).

  • Scegliere latte e yogurt scremati o parzialmente scremati.

CORRETTO STILE DI VITA

Accanto alle regole di buona alimentazione, non va trascurato un corretto stile di vita che prevede:

  • attività fisica, da definire con il medico curate e/o lo specialista, facendo particolare attenzione a un programma graduale nelle 3-6 settimane successive alla dimissione dopo un episodio cardiaco, o anche in maniera preventiva e alla presenza di concomitanti patologie. Resta fondamentale camminare almeno mezz'ora al giorno a passo moderato.

  • Eliminare il fumo.

  • BIBLIOGRAFIA CONSULTABILE

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Ezekowitz JA, Kaul P , Bakal JA, Armstrong PW , Welsh RC, McAlister FA. Declining in hospital mortality and increasing heart failure incidence in elderly patients with first myocardial infarction. J Am Coll Cardiol. 2009;53:13-20.
Velageti RS, Pencina MJ, Murabito MJ, et al. Long-term trends in the incidence of heart failure after myocardial infarction. Circulation. 2008;118:2057-62.

 Shafazand M, Rosengren A, Lappas G, Swedberg K, Schaufelberger M. Decreasing trends in the incidence of hearth failure after acute myocardial infarction from 1993-2004: a study of 175216 patients with a first acute myocardial infarction in Sweden. J Heart Fail. 2001;13:13541.

 Berrino F. Il cibo dell’uomo. Ed. FrancoAngeli. 2015;167.

Vogel R, Corretti M, Plotnick G. The postprandial effect of components of the mediterranean diet on endothelial function, in “Journal of American College of Cardiology” , 2000.

 De Lorgeril M, et al. Mediterranean diet, traditional risk factors and the rate of cardiovascular complications after myocardial infarction; final report of the Lyon Diet Heart Study , in “Circulation” 16.02.1999.

 Giornale Italiano di Cardiologia. Vol 15 – Suppl. 1 al n° 1 pag.19-20S. Il pensiero scientifico Ed. Gennaio 2014.

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