mercoledì 6 maggio 2015

momenti di vita professionale che fanno meditare...


Ieri era un turno estenuante, infarti, cuori scompensati, cuori aritmici, insomma una notte senza fine....! Verso le prime ore del mattino arriva un mio paziente che non vedevo da mesi con un aritmia che come lui diceva "gli faceva balzare il cuore...". Dopo aver sistemato la situazione mi sono seduto dietro la scrivania per compilare delle facende burocratiche e l` ho guardato per pochi minuti senza dire nulla....
Poi lui mi ha chiesto: "Dottore le posso confidare una cosa?" Io mi sono alzato e volgendomi a lui gli ho risposto : "Mi dica" Allora lui volgendo la testa verso di me mi disse: Le confido dottore che quando vengo da lei provo la sensazione di tornare da mio padre. Leι mi ascolta, mi capisce e mi sento protetto.
Quando una persona si ammala, specie di una malattia sia acuta che cronica come sono le varie cardiopatie, riscopre molte paure e incertezze di quando era bambino. La scienza oggi propone terapie, importanti sicuramente, ma esse non sono mai una cura. La maggior parte delle volte si tende a curare la malattia. I farmaci sono uguali per tutti, ma ogni persona è diversa. La diversità dipende in gran parte dal proprio vissuto, dal diverso modo di vivere la propria malattia nel contesto delle proprie abitudini, affetti, autostima. 

Un medico che si vuole comportare da padre ascolta il proprio malato con partecipazione ed è capace di compassione. Applica le conoscenze della scienza, ma ne conosce i limiti ed agisce consapevolmente di conseguenza. Dare la disponibilità ad essere contattato facilmente e facilitare questa persona affinchè si confronti con altre che hanno medesimi problemi può contribuire a ridurre le incertezze e le paure. Confessare di non sapere, ma garantire di fare ogni cosa per capire meglio, è onesto e rassicurante.

Questo vuol dire essere medico, non per diploma, ma per vocazione e impegno a resistere ad un mondo impersonale e complicato che spesso fa vacillare ogni buona volontà.

Dopo questo evento, verso la fine del turno, sono rimasto a riflettere sulla mia vita professionale....

alcuni passi sono nel link sotto




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